Stessa
truffa, punizione differente |
Ai
Giochi Olimpici di Montreal 1976 il plurimedagliato olimpico e mondiale
Boris Onischenko uscì a testa bassissima dalla competizione. Durante la
gara di scherma infatti varie situazioni fecero sospettare che il suo
materiale nascondesse qualche trucco. I giudici allora insospettiti
controllarono a fondo le spade del russo. Fu grande lo sgomento quando in
una di queste individuarono un pulsantino nascosto in grado di chiudere il
contatto elettrico e di far quindi accendere la luce dell’apparecchio.
Grazie a questo stratagemma era già riuscito ad aggiudicarsi parecchi
assalti. La sanzione per questa frode sportiva fu la squalifica immediata
dalla competizione. In questo modo Boris non solo perse la possibilità di
vincere una medaglia individuale olimpica ma penalizzò anche la squadra
sovietica che perdendo uno dei suoi elementi rimase dopo venti anni fuori
dal podio. Inoltre perse la reputazione che per un campione come lui non
è un fattore da poco. Stessa
situazione ma esito diverso ebbe invece la vicenda che vide l’ungherese
Akos Kallai impegnato ai Campionati Europei 1997 tenutisi a Szekesfehervar.
Il magiaro aveva truccato la propria spada mettendo i cavi elettrici
scoperti in modo tale da chiudere il contatto ad una sua precisa
pressione. C’è da dire che il futuro olimpionico di Atene 2004 è
sempre stato uno specialista della coupée, ma in quel giorno gli
entravano proprio tutte anche quelle che non toccavano neppure
l’avversario. Furono proprio gli altri atleti ad insospettirsi prima e
ad avere la certezza dopo dello strano funzionamento delle sue
attrezzature. Il Tedesco Andreev e il russo Zenovka già in
precedenza avevano subito delle stoccate dubbie. Quando assistettero
all’assalto tra l’italiano Giommoni Stefano e Kallai ebbero la
certezza della malafede dell’atleta di casa. L’italiano venne infatti
“toccato” senza essere ad una misura idonea. Anche in quell’occasione
si accese la luce che segnalava la stoccata all’ungherese. Subito questo
fatto spinse un gruppo di atleti ad invitare i giudici a controllare a
fondo il materiale dell’imbroglione, che venne presto smascherato.
Purtroppo in questo caso la sanzione fu solamente l’annullamento
dell’ultima stoccata. Forse il fatto di giocare in casa o forse la
modifica della spada non poi così evidente hanno permesso ad Akos di
cavarsela alla grande.
CdL |