La
sigla C.I.S.M. sta ad indicare il “Conseil International du Sport
Militaire”, ma dagli addetti ai lavori viene utilizzata per identificare
i campionati del mondo militari.
In
queste competizioni si sono spesso verificate situazioni molto ambigue. Il
rispetto delle regole è sotto la giurisdizione dei delegati militari, che
spesso riescono ad inventare l’impossibile. Negli ultimi anni se ne sono
viste di tutti i colori ed è forse per questo che nelle ultime due
edizioni è stato chiamato a dirigere queste gare un vero delegato tecnico
“UIPM”. Per farvi partecipi di qualche episodio ci rifaremo alle
edizioni 2001 e 2003.
Nel
primo caso la competizione si svolgeva a Warendorf, Germania. Come sempre
si comincia con le semifinali, il cui svolgimento non vede nessuna
sorpresa. Però già la mattina seguente ci sono le prime novità assurde.
La squadra di casa non era riuscita ad entrare con tutti e tre gli atleti
in finale così fu inventata una nuova regola: poiché i messicani
gareggiavano per la prima volta in questa manifestazione fu stabilito che
non dovevano risultare in classifica, potevano continuare la gara ma
dovevano essere ripescati coloro che erano stati esclusi nelle poule a
causa della presenza dei centroamericani. Inutile descrivere la rabbia
della nazionale azteca che aveva fatto una traversata oceanica per
ritrovarsi a gareggiare per niente. Lo scopo fu comunque raggiunto, con il
ripescaggio del terzo tedesco la nazionale di casa era al completo. Si va
alla finale, chiaramente a 35 atleti, dove tutto sembra normale. La gara
termina con la solita corsa ad handicap e l’italiano Pecci finisce
terzo. La vittoria va al tedesco Veder che, primo dopo le tre prove, ha
visto tutti gli inseguitori affondare nell’equitazione. Sarà stato un
caso ma nessuno di coloro che, prima dell’equitazione, si trovava tra il
secondo ed il sesto posto riesce a finire il percorso. Lo stupore maggiore
arriva, come era già accaduto, la mattina seguente quando appare una
nuova classifica: Pecci è infatti diventato per magia quarto. Il bronzo
ora è dell’estone Tiidemann. Si viene a scoprire poi che la variazione
è dovuta all’annullamento delle stoccate tirate con i messicani. Dopo
forti proteste la terza medaglia ridiventa azzurra. Tra l’altro è
simpatico sapere che, senza “le nuove regole”, sia la gara individuale
che quella a squadre sarebbe stata vinta proprio dai messicani.
Ancora
più buffo è quello che successe nella staffetta. Anche qui i tedeschi
erano in zona medaglia ma, non essendo buoni corridori, necessitavano di
errori altrui nell’equitazione. Tutto fila liscio fino a quando entrano
in campo gli ungheresi. Le prime due frazioni sono normali ma non
altrettanto quella di Kallai. L’espertissimo magiaro non riesce infatti
a fare neanche un salto. Schifata, questa squadra protesta vigorosamente.
Questa azione porta i suoi frutti, si decide di far ripetere il percorso
al solo Kallai e gli viene assegnato uno dei cavalli di riserva senza
passare però per il dovuto sorteggio. L’esito è lo stesso, nessun
salto e quindi una manciata ridicola di punti. Gli ungheresi protestarono
ancora ma questa volta non furono accontentati. I tedeschi riuscivano così
poco dopo a conquistare il bronzo.
In
quell’occasione venni a scoprire che il Cism ha delle regole che non
concordano con quelle del pentathlon, o forse che è il rispetto delle
norme che non viene minimamente effettuato.
Due
anni dopo a Catania si svolgeva l’edizione 2003.
Anche
qui non mancarono le risate. La prima qualificazione che si presentò al
nuoto si ritrovò uno starter anomalo. Il ”ai vostri posti” e lo
“start” erano una cosa unica. Non vi era la minima pausa. Per gli
atleti della prima batteria fu una sorpresa e ci fu chi partì molti
secondi dopo. Nella seconda successe la stessa cosa. Ciò che accadde
nella terza fu clamoroso: quasi tutti gli atleti si tuffarono infatti sul
primo ordine per non farsi sorprendere, senza aspettare lo start che
questa volta arrivò normalmente. Coloro che non lo fecero restarono anche
più di dieci secondi sul blocco prima di comprendere che le nuove regole
non prevedevano il ripetersi del via in caso di falsa partenza. Tutti
quindi persero parecchi punti. Nel frattempo un lituano che si era
tagliato depilandosi fu fatto nuotare da solo a fine gara. Si passò poi
alla scherma e quando sembrava arrivata l’ora della corsa ci fu la
sorpresa. Era infatti stata accolta la protesta di coloro che avevano
nuotato nella terza batteria e gli fu quindi permesso di ripetere la
prova. Questi otto ragazzi tornarono quindi alla piscina, gareggiarono, e
poi di nuovo nel luogo della corsa. Quest’ultima a causa dei ritardi così
accumulati si tenne con le tenebre.
La
mattina seguente furono grandi le proteste degli stranieri quando seppero
che Pecci, non qualificatosi per la finale, era casualmente fuori della
squadra azzurra. La risposta del delegato Cism fu semplice e chiara: il
regolamento Cism prevede che le squadre sono composte da 4 atleti, i tre
migliori portano punti per la classifica.
Questi
esempi sono molto significativi su cosa ci si poteva aspettare in queste
competizioni fino al 2004, niente poteva più stupirci.
CdL
|