Liso: il più grande dei talenti |
Per molti anni l’atleta romano è stato paragonato a Daniele Masala. Le aspettative nei suoi confronti erano enormi e giustificate. Di talenti come lui se ne vedono veramente pochi. Giovanissimo comincia subito a dimostrare grandi cose. Al primo anno esordiente A trova un bronzo agli italiani e nella stagione seguente si impone in entrambe le edizioni dei campionati nazionali. Entrato nella ctg ragazzi c’è l’ulteriore salto di qualità che lo rende imbattibile. Nei due anni di permanenza tra gli under 16 vince tutte le gare nazionali. Laddove non si imponeva in tutte le singole discipline erano pochissimi coloro in grado di batterlo in una sola di esse. Nel tiro era formidabile, nella corsa fermava il tempo nei 2000mt sotto il muro dei 6’ e nel nuoto con 2’15” era temibilissimo. Circa quest’ultima prova c’è da tenere conto del livello più basso che c’era negli anni ’90. Classe ’78, Giuseppe ha avuto poi la possibilità di partecipare alle numerose competizioni internazionali appena nate, riservate ai giovani. Sono suoi i titoli delle prime due edizioni dei campionati europei Youth B, ’93-’94. In questo ultimo anno vince anche il titolo di campione del mondo a squadre Youth A. Nel frattempo l’atleta della Policroma veniva convocato anche in nazionale di Spada, ennesimo ottimo segno in prospettiva futura. Comincia per lui un lungo periodo di indecisione su quale disciplina privilegiare, la scherma o il pentathlon. Sarà comunque sempre questo ultimo ad avere la meglio. Diventato allievo, continua ad essere fortissimo nelle prove tecniche ma in quelle atletiche resta sugli stessi tempi, cominciando così a perdere un po’ di terreno. Rimane comunque ancora competitivissimo. Nel ’96 agli italiani è prima Oro poi argento. In ambito internazionale sono molte le medaglie che porta a casa. Nel ’95 e nel ’96 è rispettivamente argento e bronzo a squadre ai mondiali Youth A. In questa stessa categoria nel ’96 agli europei è argento individuale e Oro a squadre. Anche in questo periodo riesce a vincere un medaglia tra le ctg maggiori. Con la squadra vince l’argento agli europei juniores. Diventato under 21 a tutti gli effetti, aggiunge un altro titolo italiano alla sua collezione, quello del 1998. Sarà invece secondo nel ’99, anno in cui è argento a squadre agli europei juniores. Grande è il bottino di medaglie che vince ai mondiali di questa ctg. Con la squadra è campione del mondo nel 1999, e bronzo nel ’97 e ’98. Nel ’99 è terzo a staffetta. Individualmente per due volte ha sfiorato il podio, finendo 4° e 5°. La sua combinata cominciava ad essere deficitaria e questo non gli ha consentito di tener il passo con i fortissimi stranieri. Questo fattore si è poi ampliato ulteriormente con il passaggio nella massima categoria. Tra le cause del calo prestazionale senza dubbio c’è da sottolineare una costante diminuzione di stimoli e quindi di impegno. Qualche soddisfazione se l’è tolta anche tra i seniores con l’argento e il bronzo agli assoluti del ’99 e del ’03. Si è poi imposto al trofeo nazionale 2002 ed è stato secondo in quello del 2004. Con la nazionale è stato 4° e 5° con squadra e staffetta ai mondiali 2003. Chiunque lo abbia conosciuto non può non essere rimasto impressionato dal suo talento. Nel tiro, dove è stato capace di totalizzare anche 191 punti sagoma, aveva una tecnica tutta sua. Non conosceva la parola punteria, sparava infatti in soli 3-5 secondi. Lui aveva già fatto quando gli altri stavano ancora salendo. Nella scherma aveva la punta più micidiale del west, oltre ad una rapidità di esecuzione da far invidia ai più forti schermidori del mondo. In combinata aveva tutti i mezzi per essere fortissimo. Purtroppo in uno sport duro come il nostro se l’obbiettivo diventa sfuocato si perdono quelle energie psicofisiche necessarie per non mollare nei momenti di difficoltà. Peppe ha dunque lasciato l’attività agonistica a fine 2005, senza però lasciare il mondo del pentathlon. Oltre al suo lavoro di Carabiniere fa anche da maestro di scherma nei centri federali di Roma. Liso è comunque ricordato oltre che per i suoi grandi risultati anche per vari episodi di incredibile ilarità. I suoi duetti con gli allenatori sono indimenticabili. Colgo l’occasione per raccontarvene uno dei più esilaranti. L’aneddoto si svolge nella primavera del 2001, quando dunque la determinazione di Liso era già in forte calo. Finiti gli allenamenti della mattina si va tutti a mensa all’Acquacetosa. Finito il pranzo Giuseppe avvisa il ct della propria intenzione di saltare l’allenamento di equitazione previsto nel pomeriggio nel centro sportivo di Riano. Il coach non accetta bene questa pseudo proposta ed impone all’atleta dei carabinieri la presenza alla seduta equestre. I due cominciano così ad avviarsi verso le loro auto situate ai lati opposti del centro. Allontanandosi danno il via ad una scena difficilmente dimenticabile. L’uno ripete “io non vengo!” e l’altro risponde “ci vediamo all’equitazione!”. Vanno avanti così ribadendo le stesse frasi identiche per circa un minuto, fino a che non si perdono di vista. Il bello deve ancora venire. Io e Stefano Pecci, spettatori della scena siamo sicuri al 100% che Peppe non si presenti all’allenamento pomeridiano. Non è dello stesso parere il nostro Ct. Quando all’ora stabilita saliamo a cavallo, Liso non è ancora arrivato. Dopo qualche minuto di attesa l’allenatore, spazientito, lo chiama al telefono e si sente rispondere che l’azzurro è bloccato sulla via Flaminia a causa di un incidente. La stessa strada pochi minuti prima era da noi stata percorsa senza alcun segno di scontro automobilistico. Restio ad arrendersi all’evidenza il coach intima a Giuseppe di presentarsi lo stesso all’allenamento. Finita la seduta io e Stefano ci accingiamo a ripartire con il nostro compagno non ancora arrivato. Il ct, venuto a Riano in macchina con noi due, ci dice di tornare convinto di poter usufruire di un passaggio da parte di Liso. Purtroppo per lui e per Savoca(tecnico di equitazione), il carabiniere non “riesce” ad arrivare a quell’allenamento. Tocca così al capitano dell’esercito il compito di riaccompagnare il coordinatore della nazionale a Roma, direzione opposta a quella di casa sua. CdL |