Nel 2002 Roberto
Petroni ricopriva il ruolo di responsabile della nazionale seniores
maschile. Di conseguenza era suo compito accompagnare gli Azzurri in
occasione delle gare internazionali. In quell’annata per ben due volte
la delegazione italiana in suolo straniero è andata vicino a denunciare
la sparizione del tecnico italiano.
In occasione della
prova di Coppa del Mondo di Madrid avvenne il primo episodio. Al termine
della finale maschile era prevista la cena in un ristorante vicino il
luogo della competizione. Di conseguenza tutti si portarono il cambio
nelle sacche delle gare. Conclusa la corsa ogni atleta, tecnico o
accompagnatore presente andarono a cambiarsi. Al termine di tale
operazione tutti salirono sui pullman messi a disposizione
dall’organizzazione. Arrivati al ristorante cominciò una cena a buffet
senza tavoli predefiniti.
Tutto filava per il meglio quando qualcuno si
rese conto dell’assenza di Roberto. Inutile nascondere il panico di
alcuni componenti della delegazione. Per fortuna c’era chi, conoscendo
le vicissitudini passate del tecnico, sdrammatizzava le situazione
fiducioso nel ritrovamento. Infatti circa un’ora dopo Petroni faceva la
sua entrata nel locale. Il motivo della separazione dal resto del gruppo
era conseguenza del fatto che il tecnico italiano era salito sul pullman
che portava gli atleti all’antidoping, quindi dovette attendere la fine
di tali operazioni per potersi ricongiungere agli altri.
Il secondo episodio ha
come panorama quello di San Francisco.
La delegazione
italiana, impegnata pochi giorni dopo ai Campionati del Mondo che si
tenevano poco fuori dalla città californiana, vi si era recata per una
visita turistica. Per raggiungere il molo avevano deciso di utilizzare il
caratteristico “cable car”, bus trainato da cavi d’acciaio ad
altezza strada. Dopo aver preso il primo mezzo al capolinea senza problemi
gli Azzurri dovevano cambiare bus per arrivare a destinazione.
L’operazione risultò subito molto complicata. Ogni vettura che arrivava
era infatti piena. Dopo parecchi tentativi falliti si decise
all’unanimità di fare un’azione di forza e salire ad ogni costo sul
successivo cable car in arrivo. Inutile dire che anche questo ultimo era
pieno, così come è inutile dire che l’unico a riuscire a salire con la
forza fu proprio Roberto. La sua scomparsa non venne però subito notata,
poiché Petroni la sua azione di sfondamento l’aveva portata dal lato
opposto della vettura rispetto alle posizioni degli altri.
Anche in questa
occasione ci furono quelli che si preoccuparono e quelli che invece
ridendoci sopra non avevano dubbi che avrebbe ritrovato la via di casa
senza problemi. Il fatto curioso è che lo stesso Roberto si accorse della
separazione dal gruppo solo molto tempo dopo, quando arrivò al capolinea
opposto da quello da cui era partito. Infatti il cable car era talmente
pieno che non permetteva al tecnico di scorgere dalla parte opposta la
presenza o l’assenza degli altri.
In serata comunque
solo soletto Petroni si ricongiungeva con gli altri dopo il lungo viaggio
di ritorno.
CdL
|