Il primo trionfo della storia azzurra |
Ottobre1982,
Roma, sono 58 gli atleti di tutto il mondo a lottare per il titolo
mondiale seniores di pentathlon moderno. Senza dubbio tra i favoriti ci
sono il campione olimpico del 1980, Starostin (Urs), il campione del mondo
del 1979, lo statunitense Nieman, e l’azzurro Masala. Daniele infatti si
presenta a questo evento con una crescita continua di piazzamenti negli
ultimi anni. Dopo aver collezionato per 3 anni moltissimi quarti posti
individuali tra Mondiali e Olimpiadi, ha cominciato nel 1979
l’escalation di podi. È stato bronzo e argento nei Mondiali del ’79 e
dell’’81, oltre a vincere la Champion of Champions sempre nel ’79.
Nell’80 a causa del boicottaggio ha dovuto rinunciare ai giochi
olimpici. Veniamo
ora alla cronaca. Il
mondiale inizia con la prova di equitazione. Daniele
è subito perfetto. In sella al destriero che il sorteggio gli ha
riservato riesce a completare il percorso senza alcuna penalità, né
sugli ostacoli né sul tempo. 1100 ed è subito leadership. Starostin e
Nieman, in questa selettiva prova di equitazione, devono accontentarsi
rispettivamente di 948 e 924 punti. Insieme all’azzurro invece, a pari
punti, ci sono il messicano Hoyo, il canadese Kennedy e il francese Four.
La
prova di scherma è vinta proprio da questo ultimo, con 1076 punti, che
prende così la testa della classifica. Daniele gli è comunque subito
dietro. Con i suoi 1019 punti, secondo punteggio della gara, lo insegue a
sole 57 lunghezze. Con 1000pt Bouzou (Fra) sale nelle zone alte della
classifica. Il terzo posto è comunque per ora dell’ungherese Csaszari
che insegue Masala a 87 punti. La
prova di nuoto vede ancora l’azzurro tra i migliori. Con 3’18” è
infatti terzo. Meglio di lui hanno fatto i soli Sandow (Ger) e Sisniega (Mex).
Con questa ottima prova Daniele scavalca il francese e gli si piazza 35
punti davanti. Terzo è ancora l’ungherese che ha perso ulteriore
terreno. Il
tiro, nonostante il podio mancato, è il vero capolavoro di Masala.
Specialista della prova è riuscito a mantenere la calma, impresa non
facile quando si è in testa alla classifica parziale, e a concludere i
venti colpi col punteggio di 198. A 199 punti sagoma troviamo Dosymbetov (Urs)
e Nieman, che risalgono così appaiati in seconda e terza posizione, oltre
all’arretrato Santanen (Fin). Chi
invece non regge la tensione sono i due ex componenti del podio. Four con
185 perde moltissime posizioni e Csaszari con 189 gli si piazza poco
davanti. A
questo punto la vittoria sembra certa, Daniele è primo con un vantaggio
incredibile di 240pt sulla coppia sovietico-statunitense. Entrambi i
rivali non sono per di più specialisti della corsa. Solo situazioni
imprevedibili potrebbero ormai togliere la maglia iridata dal petto
dell’azzurro, il quale è comunque spinto a dare tutto anche in
quest’ultima prova dall’incertissima situazione a squadre. Infatti
dopo 4 prove il nostro team composto da Masala, Petroni e Cristofori si
trova in seconda posizione a soli 3 punti dall’Urss e con un esiguo
vantaggio di 7 punti sui magiari. Dietro c’è il vuoto. Il podio è
dunque “sicuro” ma la lotta per le medaglie è apertissima. Arriva
il momento dello start e via si parte. Tutti gli atleti danno il massimo e
all’arrivo cominciano i festeggiamenti e i conteggi. Si
festeggia Daniele che si è appena laureato di prepotenza campione del
mondo. Anche nella corsa ha saputo ben figurare, nonostante sia il suo
punto debole, riuscendo ad incrementare ancora il suo distacco sul
secondo. Sono ben 249 i punti che l’azzurro ha inflitto al primo degli
inseguitori, il sovietico Starostin, che con una grande corsa è riuscito
a conquistare un importante argento mondiale. Il bronzo è per il francese
Bouzou. In
questa prova, vinta dallo statunitense Burley, l’Italia non ce l’ha
fatta a resistere alle due potenze dell’est. I russi vincono l’oro,
incrementando l’esiguo vantaggio di altri 93 punti. L’argento è per
l’Ungheria, che ci scavalca per soli 26 punti. Si tratta comunque di
un’ulteriore medaglia che conferma l’ottimo stato di salute della
nostra nazionale. Per la cronaca Petroni e Cristofori si sono
rispettivamente piazzati in 20° e 22° posizione. Per
l’Italia è il primo titolo mondiale della storia. Finora avevamo
conquistato un argento nel 1950 con Brignetti, oltre alle due medaglie di
Masala del ’79 e dell’81. Il bronzo a squadre resta invece la miglior
medaglia di gruppo insieme a quelli già conquistati nel ’50 e nel 1981. CdL |