Una battaglia tinta d’azzurro |
La
corsa viene vinta dal già rimontante Zenovka, Urss, che diventa terzo.
Alessandro è 21° con 13’09”, un tempo che non gli fa perdere quasi
niente dai migliori ma che gli fa recuperare molto terreno sugli atleti
davanti. Supera così in classifica Yago e Iliev, ricuce il gap sui due
azzurri in testa e si vede superato solamente dal russo sopra menzionato.
Manca quindi solo la prova di equitazione, che risulterà molto selettiva.
Si entra in ordine contrario alla classifica. Quando arriva il turno di
Alessandro in testa c’è Starostin, Urss, che con 1024 ha già rimontato
3 posizioni. L’azzurro sa che per mantenere la posizione gli servono
almeno 982 punti (il massimo è 1100). In sella a Bilbot, Conforto è
impeccabile. Un solo abbattimento e con 1070 pt non solo mantiene la 4°
posizione ma le possibilità di podio diventano notevoli. La tensione
cresce e tutti gli occhi sono puntati sugli ultimi tre atleti che devono
ancora cimentarsi nella prova. Zenovka
ha solo 10 punti da amministrare sull’azzurro. Due abbattimenti e il
bronzo è di Alessandro. Per
Toraldo il gap da difendere è di 20 punti, ma in sella a Lillà ne lascia
sugli ostacoli ben116, che lo piazzano momentaneamente al terzo posto, con
Conforto che sale ancora e si assicura l’argento. È
il turno di Tiberti. Il suo vantaggio è cospicuo, ben 78 punti. Ma fin
dall’inizio si capisce che non è la sua giornata. Abbatte molti
ostacoli e conclude con 890 punti che lo fanno scivolare in sesta
posizione. Per
Alessandro si compie così una bellissima rimonta che gli vale la vittoria
finale. Alla fine questa impresa risulta più netta di quel che sembra. Il
secondo classificato, Zenovka, accusa infatti un ritardo di 54 punti. Per
il ct Masala è senza dubbio stata una giornata molto positiva. Conforto
primo e Toraldo terzo esprimono l’ottimo valore attuale della squadra
azzurra. CdL Foto presa dalla rivista Multisport n° 17 del 1990 |