Siamo
all’epilogo del circuito di Coppa del Mondo 1991. La finale, che si
tiene a Roma il 23 settembre, vede impegnati i migliori 14 atleti della
stagione.
L’attuale classifica vede in testa l’ugherese Kalnoki con 104 punti.
Dopo troviamo in ordine Zenovka 90, Yuferov 87, Steinmann e Starostin 86,
Toraldo 84, Martinek 82, Bomprezzi 77, Madaras 75, Stull 65, Masala P. 61,
Ortega 57, Gheorghe 55 e Barroso 43.
Questa graduatoria sarà comunque modificata da quest’ultima e decisiva
prova. Il regolamento prevede infatti che al vincitore della finale
andranno 60 punti, al secondo 52, poi a scalare 48, 44, 42, 40, 38, 36,
34, 32, 30, 28, 26, 24.
Questi sommati a quelli maturati nel corso della stagione daranno la
classifica finale del circuito.
Passiamo ora alla gara vera e propria.
Nella prova di tiro si assiste all’ottima prestazione di Paolo Masala,
che si impone con 193 punti sagoma. Con 192 troviamo Kalnoki, leader della
classifica generale. Cesare è 4° con un buon 191 maturato nelle ultime
due serie (48 e 49).
Anche nel nuoto si impone Masala. Ma Toraldo lo segue al secondo posto con
un tempo di tutto rispetto, 3’20”4. Paolo consolida la testa della
classifica, Cesare rimonta piazzandoglisi alle spalle. Kalnoki, non
brillantissimo scivola 5°.
L’ipotetica graduatoria totale di Coppa del Mondo, se fossero questi i
piazzamenti finali, vedrebbe Cesare secondo al solo ungherese seppur con
un distacco dimezzato, 10 punti.
Si passa alla scherma dove saranno tirate 39 stoccate, tre contro ogni
avversario. Qui è ancora un italiano ad imporsi ma questa volta si tratta
di Toraldo. L’azzurro ha letteralmente dominato la prova con 1056 punti,
rifilando agli altri distacchi abissali. Tolto Starostin, che ha concluso
con 944 punti, già il terzo accusa un ritardo di quasi 200 punti. Cesare
prende quindi il volo e va in testa con 214 punti su Paolo, che resta
secondo. Kalnoki perde invece un’altra posizione.
I dieci punti ipotetici che separavano i due vengono così totalmente
riassorbiti. Ora sono primi a pari merito. Va comunque ricordato che si
tratta solo di proiezioni. Le prossime prove saranno determinanti.
Nella prova podistica Toraldo deve mantenere il proprio vantaggio il più
cospicuo possibile in vista dell’incognita equestre.
L’obiettivo è presto raggiunto. Con 13’ 33”, ottavo tempo della
competizione, conserva quasi tutto il gap sugli inseguitori. Il primo dei
quali è diventato Zenovka, secondo nel circuito prima della finale.
Kalnoki perde altre due posizioni.
La solita ipotetica graduatoria totale vedrebbe ora Cesare 1° con 144
punti (di CdM), 2° Zenovka che ne avrebbe 142 e Kalnoki 3° con 140.
Tutto questo vuol dire che nel caso Cesare, con l’ultima prova
mantenesse la leadership, avrebbe l’argento assicurato. Infatti con i 52
punti del secondo posto nessuno potrebbe raggiungere i 144 punti di
Toraldo, tranne il solo Kalnoki, al quale ne basterebbero 40, cioè
il sesto posto della gara.
I fattori fondamentali per la vittoria finale diventano quindi due: che
l’azzurro conservi la prima posizione nella classifica odierna e che
sempre in questa l’ungherese non si piazzi meglio di 7°.
Con le idee più chiare, spero, passiamo quindi alla prova decisiva,
l’equitazione. Questa come al solito vedrà l’entrata degli atleti in
ordine inverso alla classifica senza dover dividere la prova in manche per
l’esiguo numero di partecipanti.
Ad esordire è quindi l’ultimo della classifica, il portoghese Barroso
che totalizza 1040 punti. I punteggi degli atleti che lo seguiranno
risulteranno più bassi a testimonianza della selettività del percorso,
770, 872, 955, 920, 1060. Questo aspetto non sembrerebbe favorire
l’italiano, che da questa prova ha solo da perdere.
Arriva comunque il turno di Kalnoki. Il magiaro abbatte cinque barre ed
esce dal campo con 950 punti. In classifica si vede quindi superato dal
rumeno Gheorghe. Nell’ipotesi che Cesare non lasci la testa della
classifica, l’ungherese per poter imporsi nel circuito deve
necessariamente superare almeno tre degli atleti che seguono.
Ortega con 1010 non lo lascia passare. Chi invece, ahimè, non riesce ad
ostacolarlo è Robertino Bomprezzi. Due sole posizioni ancora e Kalnoki si
garantirebbe il 1° posto, dovesse anche essere a pari merito.
Un altro regalo gli arriva subito dopo dal sovietico Starostin, 490 punti.
Siamo quindi sul filo di lana.
Steinmann con 1040 gli resta saldamente davanti. Masala Paolo perde
dall’ungherese nell’equitazione 16 punti ma ne conserva 116 nel
totale.
Anche Zenovka è autore di una prova pulita. Con 1010 si mette tutti
dietro e attende l’ultimo percorso della gara. Quello di Cesare.
In sella a Jazzman l’azzurro deve amministrare ben 172 punti sul russo.
Il che significa che non può lasciarne sugli ostacoli più di 262, pena
la perdita di tutte e due le leadership.
Cesare non è perfetto. Comincia ad abbattere qualcosa qua e la ma
l’importante è non fare fermate o peggio cadere. Riesce in questo
benissimo e taglia la linea del finish con 4 barre cadute che gli valgono
980 punti e soprattutto la vittoria della gara ed il trionfo in Coppa del
Mondo. In un colpo solo Toraldo riesce ad imporsi in due manifestazioni di
altissimo valore. Secondo in entrambe le classifiche è Zenovka e Kalnoki,
finito 7°, deve accontentarsi del bronzo di Coppa.
Dopo l’argento nel circuito del 1990 di Conforto arriva così per
l’Italia un Oro che manifesta l’altissima competitività e la grande
costanza del team azzurro a livello mondiale.
CdL
Foto pubblicata sulla rivista Multisport n° 26 del 1992
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