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minuti da brivido |
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luglio 1990, a Lathi iniziano i Campionati del Mondo ctg Seniores.
L’Italia schiera una squadra molto competitiva composta da Conforto
Alessandro, Tiberti Gianluca e Toraldo Cesare. Tutti e tre sono stati
protagonisti del circuito di Coppa del Mondo e scendono quindi in campo
con notevoli ambizioni. La
gara si svolgerà secondo l’innovativo ordine che si è tenuto in tutte
le gare della stagione, cioè con l’equitazione come ultima prova. Si
inizia con la scherma. Il torneo è come di consueto lunghissimo. 64
stoccate per 21 turni promettono parecchie ore consecutive con la spada in
mano. Gli
azzurri non cominciano con il piede giusto. Dopo un’intersala
equilibrata arriva subito un passaggio a vuoto sia per Cesare che per
Gianluca, solo Alessandro vince 2 incontri su 3. Toraldo impiegherà ben 8
turni prima di prendere il giusto ritmo, che invece è subito riagganciato
da Tiberti, che accuserà però un basso numero di enplein. Arriva invece
per Conforto un lungo periodo di crisi. Alla fine la classifica vede al
primo posto l’americano Stull, seguito dallo svizzero Jung. Gli azzurri
sono: 13° Cesare con 864pt, 18° Gianluca con 830pt e 32° Alessandro con
779pt. A squadre siamo settimi a quasi 300 pt dai sovietici, dominatori
della prova. Dopo
una nottata riposante riecco i nostri campioni impegnati con i 300 metri
stile libero. In
questa disciplina troviamo in testa il georgiano Jagorachvili seguito a
ruota da Toraldo e Tiberti rispettivamente con 3’15”e8 e 3’ 16”e1.
Conforto con 3’ 30”e9 è 36°. Anche questa prova è vinta dai
sovietici, ma i nostri gli si piazzano subito dietro, risalendo in terza
posizione. Anche a livello individuale c’è stato un bel miglioramento.
Ritroviamo infatti Cesare 8° e Gianluca 11°. La leadership momentanea
resta ancora dell’americano. Arriva
dunque l’ora del tiro. I
nostri sono buoni specialisti e così si comportano egregiamente. Tiberti,
parte male, 45 alla prima serie, ma poi infila uno strepitoso 48-50-49 che
gli vale la 7°posizione con 192 punti sagoma e risale al quinto posto
generale. Toraldo con 188 diventa sesto e Alessandro con 191 aiuta la
squadra a conquistare il terzo posto nella prova e il secondo totale
dietro ai sovietici in fuga. In
testa alla classifica si è nel frattempo inserito Starostin, Urss. Il
tempo di riflettere sugli errori e sulle prodezze della precedente prova
che arriva il momento della corsa. Non
è certo questa la prova di forza degli azzurri. Dovranno lottare alla
grande per limitare i danni al minimo. La
prova, dominata da Barroso, vede Conforto 30°, Tiberti 40° con 13’
56” e Toraldo 44°. A squadre sono decimi. Logicamente
si perdono delle posizioni ed infatti Gianluca scende al 9° posto e
Cesare al 13°. A squadre siamo scavalcati da ungheresi e polacchi che
maturano un vantaggio di 100 e 80punti, i sovietici sono sempre più
solitari. Arriva
il momento decisivo, quello dell’equitazione. Questa formula prevede
l’entrata in campo degli atleti con un ordine inverso alle posizioni
della classifica. Per ben comprendere l’effetto si può immaginare la
seconda manche di una gara sciistica. In questo caso l’Italia invece di
schierare Tomba ha in campo un altro carabiniere, Gianluca Tiberti. Ricordiamo
che il percorso netto vale 1100 punti e che i due errori principali,
abbattimento e rifiuto, penalizzano rispettivamente di 30 e 40 punti.
Torniamo alla gara. Il
primo azzurro ad entrare sul percorso è Alessandro, che con 1040 punti si
vede superato da un solo atleta ma con buone possibilità di guadagnare
qualche posizione. Soprattutto questa prova fa ben sperare in vista della
gara a squadre. Dopo
pochissimo arriva il turno del magiaro Martinek, rivale a squadre, che con
980 punti riduce il vantaggio degli ungheresi sui nostri a soli 40 pt. Il
polacco Czyzowicz mantiene invece a 80 pt il gap a favore della sua
nazionale. Entriamo
nelle zone calde della classifica ed è Cesare ad entrare. Due
abbattimenti e bissa i 1040 di Ale. Purtroppo due atleti lo scavalcano e
gli si piazzano davanti. Nonostante manchino ancora 12 percorsi, le
possibilità di una grande rimonta sono svanite. Dove invece continuiamo a
recuperare è nella graduatoria a squadre. Infatti subito dopo l’azzurro
montano i rimanenti due polacchi della compagine bianco-rossa, che
riportano 980 pt e 1010 pt. Questo significa che tolta ogni insidia
proveniente dalle retrovie, bastano 1040pt di Gianluca per essere sicuri
del bronzo. Nel frattempo entra il secondo ungherese, Mizser, 9° a pari
merito con Tiberti, che rifiuta al numero 10 ma porta a casa 1060 pt che
riducono lievemente le nostre aspettative circa l’argento, portando a 60
pt il vantaggio dei magiari. Presto parecchie incognite saranno svelate,
arriva infatti il momento di Gianluca. Attualmente nono vede il podio a
soli 80 punti, con i primi due in fuga a più di 200 punti. In
sella ad Edwin l’azzurro aspetta la campana e comincia il suo giro. Gli
ostacoli uno dopo l’altro vengono sapientemente superati senza errore. A
metà gara non ci sono ancora penalità ed il ritmo è ancora quello
giusto. Arriviamo all’ostacolo numero 10 e anche i due/terzi della prova
passano sotto il segno della perfezione. A cinque difficoltà dalla fine
la squadra azzurra è cosciente del fatto che per la medaglia di gruppo ci
si possono permettere anche due errori, le possibilità diventano
concrete. Tiberti invece più che ai calcoli pensa ai fatti e così vanno
via senza alcuna esitazione anche gli ostacoli numero 11, 12, 13 e 14.
Manca l’ultima incognita e si comincia a sperare in qualcosa di grande
anche a livello individuale. Anche il 15 viene saltato perfettamente ed è
percorso netto. Questi 1100 punti valgono moltissimo. Il bronzo a squadre
è già sul collo dei nostri e in più Gianluca guarda avanti nella
classifica da leader attuale. Male che vada finirà questo mondiale in
nona posizione, ma con la classifica corta cui abbiamo accennato si può
sperare giustamente in qualcosa di meglio. Comunque con tre minuti per
atleta ben presto sapremo cosa ci attende. Il
primo ad entrare è il blasonatissimo Steimann (Sui) che solo la
perfezione potrebbe salvare dalla rimonta di Gianluca. Il suo vantaggio
sull’azzurro è infatti di soli 5 pt. Due abbattimenti ed un rifiuto e
l’ottava posizione passa all’italiano. Il
prossimo è il ceco Kadlec il cui vantaggio è di 51 punti. Due errori gli
sarebbero fatali. “Purtroppo” per lui ne commette di più. Tiberti si
è così assicurato intanto il settimo posto finale. Entra
dunque Jagorachvili che deve proteggere un gap di 61 punti. Con due
abbattimenti si salverebbe. Ma questa ipotesi per l’atleta georgiano,
visti i 932 punti finali, resta un sogno. Il sogno continua invece a
viverlo Gianluca che è ora sesto. Inoltre abbiamo anche ripreso un
centinaio di punti sulla prima squadra in classifica. ne mancano però
ancora più di 500. Tocca
a Jung. Svizzera, che ha un vantaggio di 64 punti. Ha dunque le stesse
prospettive del predecessore. Nonostante si comporti meglio di questo, con
4 abbattimenti anch’egli deve farsi da parte e lasciare la quinta piazza
all’azzurro. Arriva
il momento di Phelps. L’esperto britannico ha 77 punti da amministrare.
Dopo due errori risulta ancora in testa, ma quando questi diventano tre
deve chinarsi e lasciar passare Gianluca che si posiziona ai piedi del
podio. Mancano solo tre avversari e basterebbe riprenderne uno per vincere
una medaglia mondiale individuale. Inoltre saranno tutti determinati anche
per la graduatoria a squadre. Il
primo di questi a sentire la campana è l’ungherese Fabian. Sono 79 i
punti che lo dividono dall’italiano e 60 quelli che dividono lui e
compagni dal team azzurro. In sella a Ford il campione magiaro regala a
tutti noi un sogno. Infila una serie di errori infinita cedendo il bronzo
individuale a Tiberti e l’argento a squadre all’Italia. A questo punto
sarebbe da ingordi sperare ancora in qualcosa di meglio. Il distacco dai
primi due, entrambi dell’Urss, e quello dalla compagine sovietica è
tale che l’impresa sembrerebbe proprio impossibile. Comunque la speranza
è l’ultima a morire. Sono già passati 20 minuti da quando Gianluca ha
terminato il suo percorso e sembra difficile poter reggere altri secondi
di tale tensione ed emozione. Entra
in campo Starostin. 217 sono i punti che dovrebbe lasciare tra gli
ostacoli per far continuare il nostro idillio. Il russo monta un cavallo
dal nome tutto italiano, Cappuccino. Speriamo che il troppo caffè ecciti
esageratamente questo destriero. Sembra incredibile ma fin da subito
cominciano i problemi. Ai molti abbattimenti, non ancora sufficienti per
la nostra causa, si aggiunge poi un bel rifiuto e ad altri errori ancora.
Sembra incredibile ma con 846 punti il sovietico risulta piazzarsi subito
dopo l’azzurro. Tiberti ora è argento mondiale. A squadre abbiamo
ridotto ancora il gap che è diventato di 378 punti, in ogni caso
moltissimi. Siamo all’epilogo di una gara dalle mille emozioni e siamo
anche vicini all’infarto, consiglio ai deboli di cuore di farsi da
parte. Edward
Zenovka è l’ultimo atleta rimasto. Tutte le sue forze avranno un solo
obbiettivo, proteggere i 235 punti che gli varrebbero l’oro mondiale. Entra
nell’arena in sella a Raision M. I
volti e le arterie degli azzurri sono ormai provati. Saluta
la giuria. Tiberti
e compagni incrociano le dita e danno adito ad ogni preghiera conosciuta. Suona
la campana ed il sovietico si accinge a partire. Gli
italiani più matematici non fanno che ripetere due numeri, 235 e 378. Edward
come al solito non sembra proprio a suo agio nella veste di cavaliere. Chissà
che invece alla fine non finisca con un percorso netto che darebbe quasi
la sensazione di essere stati fessi a poter credere in un tale sogno. Il
russo invece ci dice subito che non siamo poi così fessi e comincia a
sbagliare a ruota libera. Gli
azzurri si lanciano sguardi increduli ma non troppo. Abbattimenti
e rifiuti si susseguono, ma basteranno? Ne
servono parecchi, speriamo continui così. Ci
si mettono anche le penalità sul tempo. Pelle
d’oca e batticuore si impadroniscono della delegazione italiana. Ennesimo
errore!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Gianluca
ha vinto, ha vinto, ha vinto, è Campione del Mondo!!!! Sangue
freddo ancora per un po’ che si mette bene anche per la squadra. Siamo
agli ultimi tempi di galoppo di Raision M. e l’oro sembra in bilico tra
i due tricolori. Zenovka
taglia il traguardo, 728 punti. Delusione
nel team, per soli 6 punti siamo secondi. Ma
quale delusione?! È la festa! Abbiamo l’Argento a squadre e soprattutto
con Tiberti abbiamo l’Oro individuale. C’è
chi non riesce a credere ai propri occhi, c’è chi si da i pizzichi per
svegliarsi dal sogno e c’è chi non riesce a rendersi conto di essere
Campione del Mondo. Se
Tomba ha dato tante emozioni al popolo italiano, pensate voi cosa avrebbe
potuto riservare ai cuori azzurri una tale impresa se trasmessa in diretta
televisiva. Gianluca avrebbe avuto la notorietà meritata e questo sport
il giusto spazio mediatico. Accontentiamoci
comunque della gloria e dell’onore. Tiberti
Gianluca: Campione del Mondo 1990 Tiberti,
Toraldo e Conforto: Vice Campioni del Mondo a squadre 1990. Come
se non bastasse il giorno dopo la staffetta composta da Tiberti, Toraldo e
Bomprezzi Roberto si aggiudicherà l’unica medaglia mancante, quella di
bronzo. CdL |