Continua l’escalation di Masala

Dopo i quarti posti individuali ai campionati del mondo 1977 e 1978, Daniele è riuscito nell’edizione del ’79 ad andare a podio, conquistando il bronzo. Nell’80 a causa del boicottaggio dell’occidente, l’azzurro non ha potuto prendere parte ai Giochi Olimpici e, in assenza di Mondiali, è rimasto per un’intera stagione senza gare importantissime. Tutta questa astinenza forzata l’ha portato carichissimo all’appuntamento clou dell’81, i Campionati del Mondo di Drzonkow.

In questa occasione Daniele scende in campo con al suo fianco Roberto Petroni e Carlo Massullo.

La gara inizia come di consueto con la prova di equitazione.

Il percorso non risulta molto selettivo e quindi tranne qualche eccezione sono ancora tutti molto vicini. Dopo un folto gruppetto di atleti che hanno eseguito la prova senza errori, troviamo Petroni con 1070, Massullo con 1060 e dietro Masala con 1010 in 41° posizione. Nonostante i distacchi non siano grandi, di sicuro la strada per il nostro campionissimo è in salita. A squadre occupiamo per ora la settima piazza a 100 punti dei leader statunitensi.

La prova di scherma è un classico esempio di capolavoro all’italiana. Michelangelo non avrebbe saputo raggiungere la stessa perfezione di Daniele. L’azzurro totalizza ben 1100 punti. Con la vittoria della prova rimonta così ben 38 posizioni, insediandosi subito alle spalle di Szombathelyi (Hun) e Peciak (Pol).

I tantissimi punti di Masala sommati agli 800 di Massullo e ai 780 di Petroni ci permettono a squadre di risalire in 6° posizione. Polonia e Ungheria sono in fuga, ma il podio è a un passo.

La rimonta di Daniele prende poi sembianze mastodontiche con il nuoto. Qui con 3’21”, sesto miglior tempo, l’azzurro prende il largo. Vola in testa solitario con 76 punti sul rivale di sempre Peciak e 114 sull’ungherese.

Anche a squadre la situazione migliora ancora. Siamo diventati quinti, grazie al sorpasso ai danni dell’Urss.

Il tiro sembra l’ennesima prova di carattere di Daniele. Con 199 punti sagoma si impone anche in questa disciplina. Anche i suoi inseguitori non se la cavano però male, il polacco con 195 perde  ulteriori 88 punti, il magiaro con 198 ne perde solamente 22.

Grazie al 197 di Carlo e al 193 di Roberto la scalata di gruppo continua ancora. Siamo in 4° posizione.

Prima della corsa si presenta quindi le seguente situazione.

Daniele è impensierito dal solo Peciak, formidabile corridore, sul quale ha un vantaggio di 54”. Szombathelyi, secondo a 45”, non reca alcuna insidia. I distacchi degli altri inseguitori sono ancora più abissali.

A squadre in testa c’è l’Ungheria, che però non potrà resistere ai polacchi che inseguono molto da vicino. Per il bronzo sono tre le nazioni ancora in gara. Oltre ai nostri troviamo infatti gli svedesi, sui quali abbiamo uno svantaggio di 46 punti e l’Urss, che ci insegue a 178 punti. Per nostra fortuna, tra le fila italiane ci sono due ottimi corridori come Massullo e Petroni.

La gara di corsa riserverà agli azzurri un gusto dolce-amaro. Se da un lato si vive la conquista del bronzo a squadre, dall’altro si è dovuto assistere alla lunghissima rimonta di Peciak, che beffa il nostro campione a pochissimo dall’arrivo. Nonostante la delusione momentanea resta comunque il fatto che ancora una volta Daniele ha dimostrato di essere nell’olimpo mondiale, sia come potenzialità che come costanza. Il futuro per questo atleta sembra proprio essere roseo.

Dopo 31 anni l’Italia ritrova un argento individuale, bissando quello di Brignetti, e il bronzo a squadre. Forse si è aperta una nuova era.

                                                                        CdL