Dalla qualifica di giovedì un atleta in particolare aveva attirato l’attenzione degli addetti ai lavori, si tratta di Riccardo De Luca. Essere in possesso del miglior, o del secondo miglior, combined al mondo e non doverne utilizzare neanche il 10% per entrare in finale significa avere un potenziale enorme. Difatti giovedì con una buona scherma e un ottimo nuoto aveva potuto conservare moltissime energie.
In questo sabato 7 luglio, la finale del campionato europeo seniores inizia con la prova di scherma, lasciando all’esterno il cielo nuvoloso di Sofia.
Qui Riccardo sembra bissare l’ottima scherma della qualifica, anzi fa molto meglio. Ottimo fin dall’inizio questa volta controlla le emozioni e invece di cedere nel finale, come avvenuto ai mondiali, tiene duro e porta a casa 976pt che gli valgono la vittoria della prova nonché la miglior scherma di sempre di un italiano ai campionati europei seniores.
Appena finita la gara il sito Uipm, come tutti gli esperti di pentathlon, sanno che solo un imprevisto potrà togliere il titolo europeo a Riccardo De Luca.
Se normalmente si tende sempre ad aspettare l’equitazione prima di vendere la pelle dell’orso, in questo caso, col percorso quasi disegnato, tra Riccardo e la vittoria era solo una questione di tempo.
Da un paio di anni si sottolineava che con una scherma da 900pt Riccardo era sul podio. In questo caso con 976 doveva finire necessariamente sul primo gradino del podio.
La gara prosegue in piscina. Riccardo migliora la già ottima qualifica con 2’09”06. Se il tempo di per se non sembra eccellente, c’è da sottolineare la lentezza estrema della vasca. Potremmo quindi tranquillamente paragonarlo a un 2’07”. Si ritrova quindi così a perdere due sole posizioni, ritrovandosi 3°, ma è comunque a 60pt dall’ungherese Kasza e a soli 4pt dal campione olimpico Moiseev.
Arriva l’ultimo ostacolo, anzi, per la precisione, il momento degli ultimi 12 ostacoli. Riccardo è il terzultimo a entrare in campo, in virtù della 3^ piazza momentanea, e ha quindi il tempo di tranquillizzarsi vedendo che anche oggi l’equitazione rispecchia l’andamento visto ieri nelle donne, cioè molti percorsi netti e pochissimi errori.
Forte della consapevolezza che anche buttando 60pt sarebbe ancora lui a vincere la competizione, entra in campo gara concentrato ma senza inutili timori. Il risultato è un percorso netto che gli vale la seconda posizione in classifica e l’ormai certezza della vittoria.
Si tratta per Riccardo del secondo percorso netto in carriera agli europei, diventando il migliore italiano di sempre anche in questa speciale classifica.
Al via del combined tra De Luca e la vittoria c’è solo Kasza. Il distacco è di soli 10”. Dietro è inutile guardare. Come se un ghepardo lanciato in corsa dovesse preoccuparsi di qualche predatore alle spalle.
La lepre ungherese viene infatti facilmente ripresa dall’azzurro che ne fa un boccone e vola a godersi il primo titolo internazionale individuale assoluto in carriera. Sul traguardo vanta 13” di vantaggio da Kasza ma nelle gambe, in virtù del tempo di 10’35”, ne aveva ancora.
CAMPIONE D’EUROPA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Riccardo diventa così il primo campione europeo della storia azzurra.
Questa manifestazione fin dalla sua nascita, 1987, è sempre risultata molto ostile agli italiani. Finora l’unico podio annoverato era quello di Valentini nel 2003. Campioni del calibro di Massullo, Masala, Tiberti, Toraldo, Conforto e tanti altri, non erano mai riusciti a scalfire questo albo d’oro né tanto meno a imporsi.
De Luca in questa giornata bulgara non ha vinto ma ha stravinto.
Se avesse voluto, avrebbe potuto rifilare anche 100pt al secondo.
Trattandosi poi di una striscia eccezionale di risultati, che vanno dal Bronzo in coppa del Mondo, al 7° posto ai mondiali, fino a questa vittoria, Riccardo va di diritto inserito tra i 5 candidati al titolo Olimpico.
Verrà inoltre meritatamente inserito nella nostra “Galleria dei Campioni”.
Quel che è cambiato in questo atleta è la scherma. Sia stato merito di un nuovo maestro o se abbia solo da pochi mesi trovato il giusto equilibrio psicofisico in questa difficile disciplina tecnica, non lo sappiamo. Ma è certo che un atleta dotato della sua fisicità, nel momento in cui raffina le prove tecniche, diventa un iceberg ostile a tutte le corazzate straniere.
foto: www.pentathlon.org
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