L’ennesima medaglia olimpica

Barcellona 1992 - Podio a squadreDopo una lunga attesa arriva finalmente il 26 luglio 1992. Comincia l’avventura olimpica di Barcellona per il pentathlon moderno. La squadra azzurra come succede ormai da anni è sotto i riflettori. Sono concrete le possibilità di medaglia e questo porta i media ad una presenza consistente. Il CT Daniele Masala, dopo una valutazione affatto facile, ha deciso di schierare la seguente squadra: Tiberti Gianluca, Campione del Mondo 1990, Roberto Bomprezzi, migliore azzurro in Coppa del Mondo nonché campione assoluto 1991 e 1992 e Campione Italiano ctg seniores in carica, e Carlo Massullo. Il dubbio principale risiedeva proprio sulla scelta del terzo. In ballo per questo posto c’era la grande costanza di Toraldo, vincitore del circuito di Coppa del Mondo ’91, o l’esperienza di Carlo, che rientrava dopo un lungo stop e soffriva di dolori al tendine d’Achille.

Il 26 luglio la prova di scherma dà inizio alle ostilità.
Come a Seoul, anche qui ad imporsi è lo specialista magiaro Fabian Laszlo con 1034 punti, che trascina la sua squadra saldamente in testa. Degli azzurri il migliore è Gianluca con 864 punti che lo piazzano 9°. Roberto è 14° con 847 punti e Carlo è solo 52° con 677 punti.
La situazione a squadre non è quindi delle più promettenti. Siamo dodicesimi a 170 punti dai messicani, terzi. Secondi sono per ora i polacchi.

La mattina del 27 luglio si entra in piscina.
Dei nostri il solo competitivo in questa prova è Tiberti che, con 3’17”6, 8° tempo, diventa settimo. Massullo con un buon 3’29”3 resta dov’era e Robertino con 3’35”6  perde 22 posizioni. In testa alla classifica è ancora saldissimo l’ungherese che mantiene la leadership anche a squadre, dove sono secondi e terzi rispettivamente gli Usa e l’ex Urss. I nostri hanno perso una posizione e sono ora a più di 200 punti dal podio.
Nei giornali già si comincia a parlare della delusione azzurra. Sembra ormai lontana la possibilità di una medaglia.
La storia ha però insegnato agli addetti ai lavori che l’Italia esce sempre allo scoperto solo dopo la prova di precisione. Ed ecco infatti che nel pomeriggio stesso i nostri passano all’attacco.
Nel tiro si piazzano 5° Massullo (192), 12° Bomprezzi (189) e 21° Tiberti (187). Sono molte le posizioni guadagnate dai nostri sia individualmente che a squadre. Qui risalgono infatti al sesto posto.

Il 28 luglio c’è da affrontare la prova di corsa.
Solo Robertino risulta essere in giornata in questa disciplina. Con 13’03”, 8° miglior tempo, risale in 10°posizione.
Carlo, a causa del dolore al piede e anche di una serie di allenamenti troppo tirati, non va oltre i 13’34”. Tempo molto alto per uno specialista come lui. Anche Gianluca non è brillante e perde parecchie posizioni. A squadre scendiamo di un posto. Veniamo infatti superati dai lituani, vincitori della prova.
Prima dell’equitazione la situazione è la seguente:
nell’individuale guida la gara il russo Zenovka, primo nel tiro, seguito a 100 punti dal polacco Skrzypaszek e terzo è l’ungherese Mizser. A squadre abbiamo davanti in ordine di classifica l’ex Urss, la Polonia, l’Ungheria, la Francia, gli Usa e la Lituania. Il podio è ad oltre 300 punti.

Il 29 luglio arriva la prova finale, l’equitazione.
Come al solito gli atleti entrano in ordine inverso rispetto alla graduatoria attuale.
Tiberti e Massullo, molto vicini, rimettono subito in corsa l’Italia per una medaglia. 1040 il primo e percorso netto il secondo e la situazione per i nostri colori ridiventa magicamente promettente.
I lituani vengono subito sorpassati. Anche gli ungheresi con due pessimi percorsi di Fabian e Kalnoki vedono scomparire il proprio vantaggio sugli azzurri. I primi due francesi sono invece quasi impeccabili. Tra gli americani si assiste per ora ad un percorso buono e ad uno sufficiente. Polonia e ex Urss sono lontanissime. Attendendo ancora la “sfida diretta” tra Bomprezzi, l’ultimo francese e l’ultimo americano. Occupiamo ora la 5° piazza. Robertino deve recuperare 24 punti a Stull (Usa) e 85 al transalpino Ruer. L’Ungheria ha perso molto terreno e non preoccupa più.
Arriva il momento decisivo. L’azzurro entra in campo gara e riesce a condurre il proprio cavallo in modo egregio, tenendo conto della posta in palio, portando a casa 1010 punti che lasciano aperte parecchie porte. Il quinto posto a squadre e il decimo individuale sono sicuri, ora con gli ultimi percorsi ci si gioca tutto.
Subito dopo Roberto tocca al doppio rivale Stull (Usa) che totalizza 875 punti e lascia il nono posto a Bomp e il quarto all’Italia.
Siamo ad un passo dal podio.
Entra Starostin e non ci fa nessun regalo. Con 1010 resta davanti.
Phelps invece con 900 punti cede l’ottava posizione all’azzurro.
Ortega non va oltre gli 814 punti. Roberto è settimo.
Entra Ruer. In un paio di minuti ci si gioca una carriera. Il francese comincia subito male e continua così fino alla fine. Soli 605 punti e per gli azzurri arriva l’ennesima medaglia olimpica. il bronzo è nostro. Bomp nel frattempo è sesto.
Anche Staskevicius non resiste alla rimonta dell’italiano che diventa quinto.
L’ungherese Mizser non è perfetto ma riesce a mantenere un certo vantaggio. Sono due gli atleti sicuramente davanti a Roberto e sono due quelli che devono ancora montare.
Entra Skrzypaszek ed è autore di una prova di grande freddezza. Con 1040 si assicura l’argento individuale e a squadre, e toglie ogni possibilità di medaglia a Bomprezzi che è ora quarto.
Resta il solo Zenovka. Il fortissimo russo dà vita all’ennesima brutta prova equestre della sua carriera. Oltretutto incorre in una grave infrazione del regolamento. A metà percorso perde il cap e, invece di fermarsi chiedendo che venga suonata la campana, come prevede la regola, continua la sua prova come se niente fosse.  Finisce con 736 punti che gli valgono il bronzo individuale e l’argento a squadre. Incredibilmente i numerosi ricorsi, a richiesta della legittima squalifica del russo, non vengono accolti.
Alla Polonia vanno entrambi gli ori. A Miszer l’argento individuale e all’Italia il bronzo a squadre.
Roberto ha finito in 5° posizione, Carlo in 12° e Gianluca in 23°.

Per la terza olimpiade consecutiva il nostro tricolore sventola sul podio.

Grazie a tutti.

                                                                                                CdL