Inizio con una breve premessa per comprendere che cosa sono i GAF.
Lo scorso 19 dicembre il Consiglio Federale della FIPM ha deliberato l’istituzione dei Gruppi di Allenamento Federali (GAF).
Dopo un quadriennio storico per il Pentathlon Moderno italiano in quanto a risultati tecnici e conquiste di titoli, che sono culminati con la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024, il presidente della FIPM Fabrizio Bittner ha pensato bene che fosse necessario un cambio di marcia nell’organizzazione e conduzione del settore tecnico. Ha così deciso di liquidare figure che sono state fondamentali per il raggiungimento dei risultati ottenuti, cambiando in primis la conduzione tecnica, liquidando il DT Andrea Valentini, tecnico di 4° livello coordinatore di squadre Nazionali, che con il suo progetto ha ottenuto gli eccezionali risultati dell’ultimo quadriennio, sostituendolo con il nuovo DT, Giancarlo Duranti, tecnico di 3° livello. L’epurazione non si è limitata al DT, si è andati ben oltre, perché è stato licenziato il Vice DT, il coordinatore Nazionale dell’attività Giovanile e di fatto tutto lo staff che ha permesso ad Alessandra Frezza, qualificata per Parigi, e Matteo Cicinelli, 5° ai giochi Olimpici, di raggiungere il livello tecnico che hanno raggiunto. Questa vera e propria epurazione è stata giustificata con l’adozione del progetto GAF, presentato al Consiglio Federale dal nuovo DT Giancarlo Duranti.
I GAF come scritto nelle premesse della delibera del Consiglio Federale dovrebbero essere dei Gruppi di allenamento che “puntano a costruire un modello di eccellenza attraverso un innovativo sistema di allenamento degli atleti di interesse nazionale, che tenga conto dell’esigenza di monitorare e memorizzare la programmazione e periodizzazione delle loro attività di allenamento al fine di: Consolidare le eccellenze esistenti. Creare una rete strutturata per sostenere i talenti emergenti. Offrire agli allenatori delle diverse realtà territoriali strumenti e metodologie di allenamento efficaci e aggiornate.”
Ci sono poi una serie di altre motivazioni teoricamente ineccepibili, simili a quelle sopra citate. Di fatto, escludendo gli atleti Olimpici, i quali hanno un supporto “personalizzato”, gli atleti di Interesse Nazionale, cui sono rivolti i GAF, sono poche decine e i tecnici impegnati sono ben 28. Se poi consideriamo il supporto dei responsabili di disciplina, psicologi, preparatori e fisioterapisti, si contano circa 40 persone coinvolte. Nella pratica sono quasi di più i tecnici che gli atleti. Se poi consideriamo gli atleti di interesse nazionale in età non scolare, andiamo a scoprire che il Gaf Roma1 ha 12 atleti con 7 tecnici, il GAF Roma2 ha 7 atleti con 6 tecnici, il GAF di Modena ha 1 atleta e 5 tecnici, il GAF di Asti ha 1 atleta e 6 tecnici e il GAF di Torino ha 1 atleta e 5 tecnici. Consideriamo poi che il progetto prevede 5 GAF: uno ad ASTI, città del Presidente Federale e dove opera la Junior Asti , ASD alla quale fa capo un consigliere federale; uno a Torino, città del DT Giancarlo Duranti, che è anche il presidente dell’unica società di Torino; uno a Modena dove opera l’ Avia Pervia, alla cui presidenza c’è un consigliere federale; due nel Lazio, dove ci sono oltre 30 società affiliate e circa il 60 % dei tesserati e agonisti nazionali.
Così a prima vista, più che un progetto che persegue le finalità enunciate, sembra un grande spreco di denaro destinato ai tecnici che operano già nelle società degli atleti coinvolti nel progetto.
Detto questo la Federazione, nel giorno di Natale, ha invitato le società che hanno atleti di Interesse Nazionale a dare la propria adesione al progetto. Peccato che nella richiesta di adesione, fatto salvo il numero dei GAF, non fosse specificato nulla, né le finalità del progetto, né gli orari di allenamento, né i tecnici che avrebbero seguito gli atleti… Ovviamente molte delle società interessate si sono riservate di decidere, auspicando un incontro con il DT, volto a chiarire le finalità e i programmi del progetto GAF.
Intanto ieri a Roma e Montelibretti i GAF hanno cominciato ad operare, partendo subito con il piede sbagliato. A Roma ci sono state problematiche relative a chi aveva diritto di allenarsi.
A Montelibretti, dove si sta svolgendo un collegiale nazionale, la disorganizzazione l’ha fatta da padrona.
Come di consueto alle 14.30 sono iniziate in vasca le attività di nuoto, che svolgono ormai da mesi le società del CTT Sabino, autorizzate con tanto di delibera dal Consiglio Federale almeno fino a Luglio 2025, ad usare quegli spazi, con orari comunicati a settembre. Alle 15.00 si sono presentati in vasca i responsabili del GAF Roma2, che pretendevano di fare attività negli spazi già impegnati dal CTT. E’ intervenuto quindi il Commissario Straordinario, Angelo Maccaroni che giustamente, in base alle informazioni in suo possesso, ha intimato ai responsabili del CTT di far uscire gli atleti dalla vasca. Dopo un confronto con i responsabili del CTT si è scoperto che il Commissario non era stato messo al corrente degli orari di uso degli spazi e che non aveva neanche avuto comunicazione degli orari del GAF.
Al termine del confronto, al fine di consentire lo svolgimento dell’attività per tutti gli atleti presenti, le società afferenti al CTT Sabino hanno lasciato a disposizione degli atleti del GAF due corsie, nelle quali si sono allenati 3 atleti, mentre nelle restanti 3 corsie si sono allenati una ventina di atleti delle AASSDD del CTT Sabino.
Verrebbe da dire che il progetto GAF, almeno in quel di Roma, è iniziato con una vera e propria Gaffe.
Pierluigi Giancamilli