Giancamilli dai due volti |
Che la gara sarebbe stata lunga e travagliata lo si era capito già dal viaggio di andata, che cominciato con un’alzataccia alle 4 del mattino vedeva i nostri azzurri raggiungere la destinazione finale alle 10.30 della sera, ma nessuno immaginava che a ciò si sarebbe aggiunta, il giorno della finale, una bufera che avrebbe impedito di rispettare la programmazione dell’evento che, cominciato alle 8.00 di mattina terminava alle 23.00. Ma veniamo alla cronaca della lunga giornata. L’atleta dell’Azzurra comincia nella finale con un buon 183 nel tiro che lo piazza all’11° posto. Riscatta così l’opaco 175 delle qualifiche. Purtroppo non regge poi l’impatto con la sua prima gara di scherma di altissimo livello, conquistando 712 punti e perdendo molto terreno. Nel nuoto continua la fase negativa. Peggiora 2 secondi rispetto a due giorni prima e ferma il cronometro sui 2’07”3, in vasca corta. Non è certo questo un tempo che il giovane azzurro può accettare, essendo lui capace di nuotare quasi altrettanto nella piscina da 50 metri. Un’improvvisa
tempesta inonda il campo di equitazione e costringe gli organizzatori
all’annullamento momentaneo di questa prova. Mentre si cerca di
risolvere il problema equestre, gli atleti vengono impegnati in una
insolita quarta prova di corsa. Nel
frattempo in Ungheria le azzurre Landi, Videtta e Crognale erano impegnate
nella staffetta amichevole post Coppa del Mondo. Brave nel tiro e quasi
perfette nell’equitazione finiscono in 9^ posizione. A Roma invece in serata si è tentato l’attacco al record italiano della 100x1000, detenuto dal Cus Roma da più di 30 anni. L’obiettivo era andare sotto alla media di 2’49”. L’impresa non è riuscita per 2' totali, nonostante le ottime prestazioni di tre azzurri di pentathlon, Smith, De Luca e Lupi, tutti sotto i 2’40”. G C |