Ai mondiali gli azzurri sfiorano tutti i podi, le azzurre prendono le medaglie |
Nei
Mondiali 2005 di Varsavia non c’è stata gara dove i colori azzurri non
siano stati ben rappresentati. Basti pensare che nel medagliere l’Italia
si piazza al terzo posto dietro alle due superpotenze, Russia ed Ungheria. Si
comincia con la gara maschile dove centrano la finale sia Valentini che
Pecci. Per entrambi non è stato facile. Hanno dovuto rimontare nella
prova di corsa tutti i punti persi in precedenza soprattutto tra tiro e
nuoto. Non supera le qualificazioni invece Simonetti che spara malissimo
rispetto ai suoi standard e che comunque si vede escluso per soli 8
secondi. Così come è fuori lo juniores Quarto, che riesce ad esprimersi
bene solo nella corsa. In finale è strepitosa la gara di Valentini che
però trova sul suo cammino una concorrenza serrata. Finisce quinto a
ridosso del podio gareggiando dall’inizio alla fine da protagonista.
Incredibile il suo tiro, megarecord personale con 187 ed ottima la corsa
che sta tornando ai vecchi livelli. Per il resto non ha nulla da
recriminare. In altre gare con le stesse performance avrebbe potuto
vincere questa volta si deve accontentare. Pecci con una gara modesta non
va oltre il 27° posto. A squadre gli azzurri sono quinti. Tra
le donne oltre alla Corsini centra la finale Alessia Pieretti grazie ad un
ottimo tiro, una buona corsa e i miglioramenti nel nuoto. I meriti di
questi ultimi sono da attribuire in parte alla grande pazienza
dell’allenatore di specialità Leandro Levrini. In finale Alessia
finisce 17° con una gara tutta di medio livello in cui spicca un’ottima
equitazione. Della vittoria di Claudia ne abbiamo già parlato. Non
entrano in finale invece Sara Bertoli, prima delle escluse, che si
complica la vita con due prove tecniche da dimenticare e Alessia Mancini
che non si comporta affatto male ma paga ancora i suoi limiti in
combinata, questa volta aggravati da condizioni fisiche non buone. A
squadre le ragazze finiscono quarte. La
staffetta maschile inizia con ancora il ricordo dell’inno italiano
cantato a squarcia gola il giorno precedente grazie alle prodezze di
Claudia. Dei tre (nella foto), Valentini, Simonetti e Pecci, è proprio
quest’ultimo a trascinare la squadra dopo le prime due prove al terzo
posto. Stefano è stato strepitoso soprattutto nella parte iniziale e
finale del torneo di scherma. Nel nuoto possono ben poco rispetto agli
squali stranieri e si ritrovano ottavi ma vicinissimi al podio.
Nell’equitazione succede l’incredibile. Primi ad entrare in campo gara
in un percorso sconosciuto si affidano al cronometro e alla voce del dt
Cardelli per evitare di uscire sul tempo. In pratica verso la fine della
prima frazione, quella di Pecci, il coach avrebbe dovuto avvertire gli
altri due nel caso ci fosse stato il rischio di uscire sul tempo. Senza
alcuna indicazione, prima Valentini poi Simonetti, se la prendono più che
comoda certi di non prendere penalità. Quando finita la prova lo speaker
annuncia una perdita di 80 punti sul tempo, gli azzurri si guardano
basiti. Cardelli giura di aver gridato la parola d’ordine e i ragazzi
giurano di non averla sentita. Solo il filmato della telecamera chiarisce
l’enigma. Il dt si era posizionato nella parte opposta rispetto a quella
concordata e quindi non solo era là dove nessuno se lo aspettava, ma era
anche molto lontano dal percorso. Sta di fatto che dopo una
emozionantissima corsa conclusa con uno scattone di Valentini sul
fortissimo coreano Lee Choon-Huan, che vale il quarto posto ci si accorge
di una particolarità. L’argento della gara era a soli 17 secondi e
quelli persi a causa di Cardelli erano ben 20, a voi le
considerazioni….. Per
fortuna il giorno successivo le ragazze, nella rispettiva staffetta,
trainate dalla campionessa del mondo portano a casa un emozionante bronzo.
Si trovano a partire nella corsa quarte a soli 2 secondi dalle seconde con
le prime in fuga. L’ottima piazza parziale è il risultato di una buona
scherma e di un’ottima equitazione che si sommano a un tiro e ad un
nuoto discreti. Tutto si risolve nella terza frazione podistica dove la
Corsini non riesce a tenere una Mouratova con tanta voglia di riscattarsi,
ma purga ancora una volta la campionessa olimpica Voros. I
numeri parlano di un oro, un bronzo, due quarti posti e due quinti. Il
tutto su sei podi disponibili. Tanti complimenti ai ragazzi e al ct Luigi
Filipponi. Il lavoro paga e si vede. Altri tre anni così e a Bejing
l’Italia dirà la sua. CdL |