Si è svolta a Mosca
il 25 settembre un nuovo esperimento sulla formula che potrebbe
rappresentare il Pentathlon Moderno in un futuro non molto lontano. Questa
gara è chiamata Head to Head. Infatti gli atleti si trovano a
gareggiare in sfide ad eliminazione diretta. Rispetto alle prove già
effettuate nel ’99, circa questo tipo di gara, ci sono stati dei piccoli
grandi cambiamenti.
Si comincia sempre con
la scherma che definisce l’handicap iniziale, per poi passare alle altre quattro prove in una sequenza simil
triathlon/biathlon invernale. È un susseguirsi di giri di corsa, tiri al
bersaglio, nuoto e un percorso ad ostacoli a cavallo. Ogni errore viene
pagato con dei giri di 50 metri di penalità. Il primo che taglia il
traguardo dopo aver superato tutte le tappe è il vincitore. La novità
principale è che ogni sfida vede in competizione 4 atleti. Secondo il
turno passeranno i migliori due o solo il leader.
Per il resto le
modifiche hanno toccato vari particolari come le distanze da percorrere,
il numero dei colpi a disposizione, l’ordine delle prove, etc.
Nella capitale russa
erano stati invitati vari atleti di più nazioni differenti. Nella gara
femminile la Corsini (nella foto durante le olimpiadi di Atene) si
dimostra già competitiva. finisce seconda dietro alla sola atleta di casa
Mouratova. Negli uomini il
carabiniere Pecci si deve invece arrendere subito alla prima sfida. Due
errori a cavallo lo mettono fuori gioco.
Questa tipologia di
gara sembra stravagante e ancora poco funzionale. Sono pochi i pentatleti
che la vedono di buon occhio. Ma in realtà ogni cambiamento mette sempre
paura. Senza dubbio c’è da lavorare per perfezionarla.
Darà più visibilità
a questo sport? Sarà appassionante da praticare? Migliorerà o peggiorerà
la nostra situazione mediatica? Ma soprattutto ci garantirà una
permanenza certa ai Giochi Olimpici?
I dubbi sono molti ma
solo il tempo potrà dare risposte esaurienti.
CdL
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