Ai Mondiali Youth
“A” svoltisi a Plzen per gli Azzurri è bottino pieno. Probabili
problemi di extrabaggage all’aeroporto a causa delle numerose coppe,
medaglie e premi. Ancora una volta questo gruppo di giovani dimostra di
essere una certezza e non più una promessa. Sono ormai tre anni
consecutivi che la squadra composta da Petroni e Giancamilli più un terzo
a rotazione, riporta grandi allori alla competizione internazionale di
maggior lustro.
In questo caso
Pierpaolo Petroni nella gara individuale è strepitoso. Si prende la
rivincita rispetto all’anno passato quando aveva sfiorato il podio.
Questa volta la
medaglia la conquista con prepotenza nonostante l’altissimo numero di
atleti in gara, 73. Comincia 25° nella prova di nuoto, unica prestazione
non brillantissima. 988 punti nella scherma lo fanno balzare fino alla
seconda posizione generale che mantiene poi con un ottimo tiro, 181/200.
La gara di corsa è da brivido. Pierpaolo non è certo uno specialista di
questa disciplina ma in quanto a grinta non è secondo a nessuno e quando
si è in molti in una manciata di punti è questa a fare la differenza.
L’atleta di Poggio Mirteto parte secondo dietro lo slovacco Dolozel. Ma
il vero problema non è davanti. Infatti l’azzurro non ha difficoltà a
superarlo. Al contrario le insidie arrivano da dietro. Tre fortissimi
corridori gli sono alle calcagna. Sta di fatto che la gara si risolverà
solamente allo scatto finale dove ad avere la meglio è l’egiziano Hefni.
L’argento però è di Petroni, che arricchisce ancora una volta il
proprio palmares già molto ricco. Terzo a pari punti, ma leggermente
dietro sulla linea del traguardo, è il ceco Polivka. Solo due secondi
dietro è arrivato il russo Aldochkine, quarto. Per gli spettatori lo
spettacolo è stato sicuro, per i tifosi e gli allenatori l’infarto è
stato probabile. Vedere un intero anno di lavoro risolversi in soli dieci
metri di corsa che potevano valere un oro come una medaglia di legno è
veramente da brivido.
Nel frattempo si
gareggiava anche per la medaglia a squadre, dove arriva un argento, per
assurdo, amaro (il podio a squadre nella foto di Giancamilli Pierluigi).
Primi fin dall’inizio i nostri sono stati superati dalla squadra
bielorussa solo nel finale. 16 punti non hanno permesso agli azzurri di
mantenere il titolo conquistato l’anno passato. Questa medaglia è
merito oltre che del già lodato Pierpaolo anche di Federico Giancamilli e
del triestino Franceschini Auro. Federico finisce in dodicesima posizione
confermando ancora una volta le proprie capacità acquatiche e di mira. Se
poi da un lato ha dimostrato grandi miglioramenti nella corsa,
dall’altro non ha certo fatto un torneo di scherma all’altezza. Per
Auro invece c’è da sottolineare che con un nuoto stratosferico, unito
ad una buona corsa, ha fatto la seconda combinata della gara. Purtroppo si
perde nella scherma e soprattutto nel tiro dove aveva quest’anno
dimostrato grandi possibilità. Finisce in 29° piazza.
Fuori squadra ma
comunque in gara c’era anche Domenico Porreca che si è classificato 17°.
Incredibile il miglioramento nelle prove tecniche, buono come sempre il
nuoto ma delude un po’ nella corsa.
Un’altra medaglia è
poi venuta nella gara a staffetta. Qui la squadra vedeva i soliti Petroni
e Giancamilli affiancati dallo specialista Certelli (detto, secondo le
preferenze, o “er Roccia” o “Big”). Non c’è dubbio che anche in
questa occasione il vero trascinatore del gruppo sia stato ancora una
volta Pierpaolo. Cominciano alla grande vincendo il tiro. La scherma è un
po’ opaca e perdono così una posizione. A causa di una classifica molto
corta e di un nuoto non esaltante, nonostante la stupefacente velocità di
Petroni, gli azzurrini scivolano quarti. Qui la grande sorpresa. Nessuno
dei tre è corridore quindi era difficile immaginarsi di guadagnare
posizioni. Ma una prestazione complessiva eccelsa ha reso possibile
l’ennesimo miracolo di questo incredibile gruppo di giovani. Finiscono
terzi e aggiungono un bronzo ai due argenti già conquistati. Bella
reazione dopo le medaglie sfiorate agli europei.
Tra le donne l’unica
azzurra in gara era Francesca Limardi. Finisce 34° a causa di una gara
sottotono soprattutto in combinata. Può ritenersi soddisfatta del solo
tiro.
In conclusione vorrei
spendere altre due parole sul vice campione del mondo. Per l’ennesimo
anno di fila Pierpaolo riesce a far coincidere la propria miglior
prestazione stagionale con la gara più importante. È un’atleta che
spesso non brilla e sembra sottotono. Ma quando in palio c’è qualcosa
che conta veramente lui non lascia niente a nessuno. Questa è una delle
caratteristiche fondamentali di un campione. Pechino è lontana, ma con i
suoi passi da gigante potrebbe avvicinarsi presto.
CdL
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