Corsini troisième à Paris |
Dopo
due anni di attesa finalmente Corsini (nella foto sul podio) risale su un
podio di una gara di Coppa del Mondo. È infatti successo il 15 maggio a
Parigi. La sua gara è stata ottima fin dalla qualificazione, dove ha
potuto correre in massima facilità. In finale parte con un buon tiro, dei
livelli del suo anno d’oro (2002) e fa subito capire a tutte che questa
volta fa sul serio. A scherma non brilla, ma i suoi 888 punti li porta a
casa. Anche nella prova di nuoto si piazza tra le prime come avviene pure
nel percorso a cavallo. Si ritrova così a partire per la corsa in terza
posizione insieme alla polacca Maloszyc. La sua corsa ancora una volta non
è eccezionale ma di alto livello. Supera l’ungherese Furi ma si vede
battere dalla lontanissima Voros, campionessa olimpica, e dall’atleta di
Varsavia partita con lei. Dopo il quinto posto in Ungheria questa
prestazione è una bella conferma. La sua forza è senza dubbio
l’assenza di punti deboli. In tutte le discipline la si trova sempre
nella media-alta classifica. Agli Europei di Montepulciano ci farà
divertire sicuramente. Negli
stessi giorni si è svolta anche la Coppa del Mondo maschile a Budapest.
Qui le cose non sono andate altrettanto bene. A portare qualche buona
notizia è stato il solo Simonetti. Conquista la sua seconda finale
consecutiva, e non è poco, ma poi si deve arrendere ad un livello di
scherma ancora troppo alto per lui. Paga molto questa prova ed è un gran
peccato visto che nelle altre si era ben comportato. Il triestino, atleta
dei Carabinieri, finito ventisettesimo, è comunque da elogiare molto per
i progressi fatti e sicuramente ha ancora tanto da migliorare. Male gli
altri due italiani. Dell’Amore, collega di Corsini e Bertoli, si arrende
nella sua semifinale a causa di una forma atletica compromessa da
un’influenza recentissima. Era comunque riuscito nelle prove tecniche ad
esprimersi molto bene. Un disastro senza scusanti invece per Pecci. Su
quattro prove non se ne trova una accettabile. Se nelle prove tecniche ci
può essere la scusante della tensione, in quelle atletiche non lo si
capisce proprio soprattutto in virtù del buon periodo di forma che sta
attraversando.
CdL |